Intervista a Electronic, Pro di CS:GO di Navi

Ultimo aggiornamento: 18.1.2024
12 minuti letti

Denis Sharipov, alias Electronic, è un vero e proprio veterano delle competizioni di CS:GO. A soli 11 anni partecipa ai primi tornei nella sua Kazan (Russia) passando per varie squadre prima di approdare alla NAVI nel 2017. Electronic mantiene salda la sua posizione tra i migliori dieci giocatori di CS:GO al mondo.

Guarda il video o continua a scorrere per l'intera trascrizione dell'intervista qui sotto!

Benvenuti, siamo davvero felici che vi siate uniti a noi perché oggi sarà nostro ospite Electronic. Abbiamo in serbo per lui una lunga lista di domande, quindi iniziamo subito!

Come è nata la tua passione per i videogiochi?

Beh, quando ero piccolo andavo all'asilo… I miei genitori lavoravano, quindi mi veniva a prendere mio fratello maggiore. Ricordo che un giorno, dopo scuola, mi portò a un club informatico. All'epoca avevo cinque anni o forse quattro e mezzo ed è così che ho scoperto i videogiochi.

Quando poi sei cresciuto, diciamo verso i dieci anni, e giocavi ormai da tempo, hai avuto un momento in cui hai iniziato a pensare che sarebbe stato bello trasformare la tua passione in un lavoro?

Credo di averci pensato a partire dagli undici o dodici anni, non prima. Prima di quel momento mi limitavo a giocare, non immaginavo che in futuro sarebbe potuta diventare una professione che mi consentisse di mantenermi.

Beh, all'epoca era difficile persino immaginare che potesse esistere un lavoro di questo tipo, no? È stato solo in seguito che la vita ha preso questa strada. Come sei passato dall'essere un giocatore amatoriale a competere a livello professionale?

Ho giocato molto in diverse squadre locali di Kazan e, a un certo punto, abbiamo cercato di compiere il salto verso un livello semi-professionistico. Alla fine ci siamo riusciti ma a quel punto mi ero già unito a un team pro. A partire da Empire, ho iniziato a competere a quel livello.

Sapresti dirci qual è stato l'incontro più difficile della tua vita?

Mmm no, non saprei rispondere.

Perché? Perché tutti sono stati difficili oppure tutti facili?

Ricordo di un incontro… Era un Minor e giocavo con i Rebels. Abbiamo completato più di 70 round contro Gambit su una mappa. Nella seconda mappa il punteggio era di 16-14 ma alla fine abbiamo perso per 2-0. È stata una partita davvero difficile e dopo la prima mappa il mio naso ha iniziato a sanguinare per lo sforzo eccessivo…

Terribile!

E tutti pensarono che non fosse un'emorragia nasale ma...

Sì, immaginiamo. Chi è il miglior giocatore con cui tu abbia giocato? E mi riferisco sia al migliore compagno di squadra che al tuo migliore avversario.

Credo che il migliore sia stato Sanya [Aleksandr "s1mple" Kostyliev]. Mentre l'avversario più forte… Diciamo ZyWoo [Mathieu "ZywOo" Herbaut]. È davvero difficile giocare contro di lui.

Qual è il miglior team che tu abbia sfidato? Il tuo avversario più temibile.

Astralis. Sì, Astralis.

Perché? Perché tu…

Beh, hanno iniziato ad applicare un nuovo meta come squadra. Hanno iniziato a usare le granate, che all'epoca costituivano una nuova strategia. Adesso è una pratica standard per i team, ma sono stati loro i primi ad adottarla e io assistito all'evento… Non è esattamente una bella sensazione iniziare un round e rimanere con soli 30 HP dopo una granata. È stato davvero spiacevole, quindi scelgo loro.

Ti va di raccontarci l'incidente più divertente o insolito che ricordi nella tua carriera da campione di eSport?

Al momento non ne ricordo nessuno, sinceramente.

Magari qualcosa di non particolarmente divertente ma imprevisto? Tipo qualcuno che ha rubato la tua attrezzatura a un torneo. Sono cose successe a diversi giocatori.

No, nel mio caso… Una volta in un hotel in Germania, non ricordo la città né il torneo, qualcuno rubò una delle mie scarpe dalla stanza.

Solo una?

Sì, lasciarono l'altra, se ricordo bene. Sono sicuro che la rubarono perché non può essere semplicemente scomparsa.

Certo.

Beh, credo che l'evento più strano sia stato questo. Non è esattamente relazionato agli eSport, però…

È legato alla tua carriera perché stavi partecipando a un torneo, quindi lo accettiamo. Interessante. Sappiamo che molti atleti compiono dei rituali prima di una partita e che in generale si tratta di persone abbastanza superstiziose. È il tuo caso? Hai dei rituali o delle superstizioni in cui credi prima degli incontri ufficiali?

No.

Non sei per nulla superstizioso?

No, per niente. Così come dovrebbe essere. Un realista.

Parlaci del tuo regime di allenamento. Ti limiti a giocare a CS:GO per molte al giorno oppure segui un programma più sofisticato?

Beh, posso accedere a DOTA e allenarmi con quello. Una o due partite ogni tre o quattro giorni.

Quindi ti stai preparando per una carriera in DOTA?

No, affatto. Però potrebbe tornarmi utile nel caso in cui dovessi aiutare NAVI all'International.

Lo faresti?

Certamente.

Ragazzi prendete nota, per ogni evenienza. Tornando a CS, quanto tempo passi a giocarci e com'è strutturato il tuo programma di allenamento per CS:GO?

Beh, dipende. Ci alleniamo molto come squadra. Se invece parliamo di allenamento individuale, posso giocare tre o quattro partite su FACEIT la sera, dedicare mezz'ora a DM oppure uccidere alcune migliaia di bot. In genere non faccio nulla di speciale, un po' come tutti.

Quanto tempo dedichi alla preparazione mentale per le competizioni?

Non posso dire di dedicarvi del tempo, sinceramente. Accade in modo naturale. Sai che presto dovrai partecipare a un incontro e il corpo adotta la predisposizione mentale giusta.

Alimentazione e allenamento fisico influiscono sulla preparazione? In che modo?

Beh, nel giorno della gara sì. Prima di un incontro faccio attenzione a ciò che mangio.

Cosa scegli, solitamente?

Dipende. Cerco di evitare i cibi pesanti. Preferisco una pasta con le verdure o dei piatti senza carne. Mi piacciono molto.

Dedichi molto tempo alla strategia di gioco? Magari fai delle analisi o guardi dei demo prima delle gare?

Sì, a volte estrapoliamo del materiale dai demo e lo guardiamo insieme. Però, dedico raramente del tempo a guardare o analizzare i demo.

Cosa ti piace di più degli eSport? E cosa cambieresti, invece?

Per prima cosa, ripristinerei i LAN. Anche se all'inizio sarebbero senza pubblico, ciò che ci manca davvero è l'energia stessa dei LAN. Recentemente si è svolto un LAN Major a Singapore e ho l'impressione che nessuno lo abbia apprezzato davvero. Credo che almeno i giocatori di DOTA siano stati contenti di avere la possibilità di competere in un LAN.

Qual è l'aspetto degli eSport che ti piace di più, al di là del gioco? Magari la popolarità, gli iscritti, il denaro o i tuoi compagni di squadra? Cos'è che apprezzi di più degli eSport come professione?

Gli iscritti, credo.

Quindi la popolarità.

Beh, direi piuttosto che mi piace che la gente apprezzi ciò che faccio.

Quindi il supporto dei fan?

Sì.

Interessante. Quali sono i tuoi obiettivi per quest'anno? Sia negli eSport che a livello personale. Ti va di condividere alcuni dei tuoi piani con noi?

Per quanto riguarda gli eSport, vogliamo raggiungere la prima posizione, un po' come tutti. Stiamo facendo tutto il possibile per farcela. Apporteremo delle novità, delle cose che non abbiamo mai fatto in passato, per provare a migliorare i nostri risultati e riportare NAVI alla gloria.

E riguardo ai tuoi obietti personali? Hai mai pensato a cosa avresti fatto se non avessi scelto di intraprendere la strada degli eSport? O magari a cosa farai in futuro, al termine della tua carriera da giocatore professionista?

Mi piacerebbe molto diventare un allenatore in futuro. Se tutto andrà secondo i miei piani, questo è il mio obiettivo.

Quindi una sorta di transizione naturale dalla tua carriera di giocatore. Ottimo piano. Ovviamente speriamo di non ritrovarti nel ruolo di allenatore per molto tempo ancora e di continuare a vederti giocare. Quali aspetti del tuo stile di gioco vorresti modificare o migliorare?

Sicuramente vorrei migliorare la mia mira, così potrei colpire il bersaglio più spesso. E vorrei anche ridurre questi momenti in cui ti fai un po' trasportare durante un round. Migliorare in questo senso.

Vorresti gestire meglio le situazioni?

Esatto.

Pensi che all'interno di una squadra tutti debbano essere amici e andare d'accordo per avere successo? Questa coesione è davvero importante per vincere?

Sì, ne sono convinto. L'ho sempre pensata così. Non credo che tutti i membri della squadra debbano essere migliori amici, ma l'ambiente dev'essere accogliente. Alla fine, è comunque positivo per il team. Quando si crea questa atmosfera, guardi le persone sotto una luce diversa, sai cosa aspettarti da loro.

Certo. Secondo te, come si crea questo clima all'interno di una squadra? In termini di stile di gioco, non di relazioni personali. So che un nuovo giocatore si è da poco unito al tuo team: come accogliete solitamente i nuovi arrivati e come fate ad adattarvi a giocare con un nuovo compagno di squadra?

La prima cosa che abbiamo fatto quando è arrivato è stata condividere con lui le strategie che abbiamo applicato. Gli abbiamo spiegato quali elementi abbiamo aggiunto e quali abbiamo modificato o sistemato, oltre al modo in cui abbiamo cambiato le posizioni su alcune mappe. La cosa più importante è cercare di aiutare un nuovo giocatore.

Ti va di rivelarci qualcosa di curioso su di te che non sa nessuno? O magari qualcosa che i tuoi fan non sanno ancora.

Non saprei…

Credo che tu conosca perfettamente la risposta.

No, stavo semplicemente pensando a cosa dire. Non ho nascosto nulla in particolare su di me.

Beh, effettivamente è difficile pensare a qualcosa all'improvviso. Come ti ha cambiato, a livello personale, la tua carriera da giocatore professionista? Magari hai sviluppato delle caratteristiche che in passato non avevi?

Sì, ho visitato molti Paesi, visto molte cose nuove e ho capito come le persone vivono nelle altre nazioni. Ho cercato di cogliere qualcosa da ognuno di questi aspetti.

Più cose vedi, più cresci come persona. Fantastico. Qual è stato l'aspetto più difficile da affrontare nella carriera e nel percorso di vita che hai scelto?

Credo che si tratti dei viaggi, del modo in cui non riesci quasi mai a vedere la tua famiglia a causa degli spostamenti.

Avevi solo 11 anni quando hai iniziato a partecipare alle competizioni di Counter-Strike. Come sei riuscito a cominciare così presto e quali difficoltà hai dovuto affrontare all'inizio?

Andavo spesso a un club informatico locale e lì ho conosciuto molta gente. Ci avevano parlato di una sorta di torneo, sebbene il premio non fosse denaro ma…

Dell'attrezzatura, no?

Sì, credo fosse una sedia da gaming o qualcosa del genere.

Almeno era una sedia da gaming, non una normale!

Sì e il secondo premio era il gioco The Witcher, che all'epoca era appena uscito. E che era assolutamente introvabile, o almeno a Kazan. Abbiamo quindi deciso di provare e siamo arrivati secondi. Dopodiché partecipai a un altro torneo, proprio il giorno dopo. Era a Kazan e non era una competizione professionistica. Non ricordo in quale posizione arrivammo, ma giocammo abbastanza bene.

Avete vinto un premio?

Ricordo che perdemmo una partita per un mio errore.

Lo ricordi ancora?

Molto bene. Era la mappa di de_dust 2 e caddi dal percorso direttamente sul punto di origine dei CT, in una situazione di 4 contro 3. Perdemmo il round e la partita.

Non ti hanno espulso dalla squadra dopo quella volta?

Dopo quell'esperienza non partecipai a nessun torneo per un anno. Sono quindi passato a KZ (Kreedz) e ho iniziato a saltare. Credo di non avere partecipato a una competizione per due anni… Sì, due anni. Ho ricominciato a competere e da quel momento non ho più smesso di giocare.

Sei contento di avere avuto un'esperienza negli eSport da così giovane? Ti è stata poi utile nella tua carriera?

Sì, ho visto molto in quel periodo, soprattutto partecipando ai tornei locali…

Lì può succedere di tutto.

Non vi darò altri particolari, ma credo che mi sia stato utile in qualche modo. Soprattutto per quanto riguarda l'interazione con i compagni di squadra, dal momento che ho iniziato a giocare in un team quando avevo 11 anni.

Consiglieresti di iniziare così presto ai giovani giocatori amatoriali o ai ragazzini che sognano una carriera da giocatore di Counter-Strike professionista? O sarebbe meglio aspettare qualche anno?

Beh, se lo desiderano, possono iniziare appena possibile. Ormai possiamo considerarlo una sorta di sport. Stanno aprendo delle accademie speciali in cui allenano i giocatori fin da piccoli. Ti danno delle lezioni sulla psicologia e su altri aspetti di cui non avevo idea quando avevo 11 o 12 anni.

Cosa consiglieresti ai giocatori amatoriali che sognano una carriera negli eSport?

Per prima cosa, di liberarsi del proprio ego. Devono accettare che CS non è pensato per un giocatore ma per cinque persone. È inoltre importante credere in se stessi. Se faranno così, raggiungeranno il loro obiettivo.

Prima di unirti a NAVI, hai giocato per diverse squadre, accumulando molta esperienza negli eSport. Secondo te, perché di solito i team si separano? Perché le persone vengono espulse dalla propria squadra? C'è una motivazione comune per cui le squadre a volte hanno vita breve?

Quando inizi a giocare al livello 3 nella regione CIS, non tutti i giocatori hanno le abilità necessarie per avanzare, per giocare meglio a un livello superiore. Devi quindi rimuoverli e sostituirli con altri giocatori che dimostrano la giusta determinazione per combattere e vincere, almeno a quel livello. Ovviamente il sistema si applica anche a te, quindi alla fine qualcuno ti nota e ti invita a unirti a una squadra più forte. Che è esattamente quello che è successo nel mio caso.

Qual è stato il ruolo di allenatori, mentori o magari leader di gioco nella tua carriera? Delle persone che fanno da guida?

Prima di NAVI non avevo un allenatore. O meglio, è stato con NAVI che ho imparato cosa fosse un allenatore e quale fosse il suo ruolo. Alla FlipSid3, tutto ricadeva su Andrey [Andrey "B1ad3" Gorodenskiy]: era il capitano, l'allenatore, praticamente era responsabile di tutto. Andrey mi ha insegnato molto a livello di tattica e strategia e da lui ho imparato a considerare il quadro generale per capire meglio tutto. Per quanto riguarda Misha [Mykhailo "kane" Blagin], ciò che mi piace di lui è che sa come credere in qualcuno e come instillare fiducia.

Come motivare gli altri, giusto?

Esattamente. Ogni allenatore è unico a modo suo. Ho già lavorato con Andrey alla FlipSid3, e alla NAVI funziona più o meno allo stesso modo.

Beh, conoscevi già i metodi di Andrey.

Sì, sì. Non potrei dire che uno sia migliore dell'altro. Credo sinceramente che entrambi siano fantastici in modo diverso. Sono certo che molte persone sottovalutino Misha come allenatore.

Sono assolutamente d'accordo. Grazie per avere risposto con sincerità alle nostre domande.

Grazie a voi.

Grazie per aver letto la nostra intervista! Per contenuti e interviste più esclusivi, dai un'occhiata al nostro Blog!